giovedì 1 febbraio 2024

Mercato immobiliare, quali saranno i settori più performanti del 2024

 

Mercato immobiliare, quali saranno i settori più performanti del 2024

l nuovo anno è appena cominciato e gli esperti del mercato immobiliare tratteggiano le previsioni sull’andamento del mattone nei prossimi mesi a partire dagli accadimenti del 2023. Le evoluzioni macroeconomiche e in particolare dei tassi di interesse hanno determinato una contrazione delle transazioni nell’anno appena concluso, ma i segnali sono moderatamente positivi per i vari settori immobiliari per il 2024, pur con la dovuta prudenza. Ecco cosa prevedono gli esperti per il mercato immobiliare nel 2024 e quali settori saranno da tenere d’occhio

Mercato immobiliare residenziale

Secondo l’ufficio studi Tecnocasa, il 2023 si è chiuso, per il mercato immobiliare residenziale, con una contrazione delle compravendite rispetto all’anno precedente. Si parla di circa 680 mila transazioni, che per il 2024 potrebbero scendere ulteriormente a 650 mila, con prezzi che potrebbero salire fino al 2 per cento. Si tratta comunque di numeri che testimoniano un mercato in salute: “I tassi di interesse, ancora elevati e per i quali si prevede un miglioramento per il 2024, unitamente alla prudenza delle banche, sono elementi che rendono l’accesso al credito ancora difficoltoso, soprattutto per chi ha necessità di ricorrere a finanziamenti importanti, - spiega Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa. - Questo potrebbe portare a una riduzione dei prezzi, in particolare per le tipologie più popolari e per le metrature più ampie.

I tagli piccoli che non chiedono capitali importanti non dovrebbero subire importanti ribassi. Non ci aspettiamo impatti negativi sulle tipologie top, signorili e su quelle di nuova costruzione, in ottimo stato ed efficienti, per le quali si è anche disposti a spendere qualcosa in più”.

I prezzi risentiranno, secondo Megliola, della difficoltà o meno di reperire un’offerta adeguata di prodotto. “La realizzazione di nuove costruzioni sarà più facile che avvenga nelle grandi città mentre potrebbero rallentare nell’hinterland e nei capoluoghi di provincia laddove i costi di costruzione fossero troppo alti per garantire un buon assorbimento sul mercato. Previsioni di ribasso dei valori anche per le soluzioni da ristrutturare che richiedono lavori significativi. Nelle realtà in cui si avverte ancora una mancanza di offerta i prezzi, nonostante la diminuzione della disponibilità di spesa, terranno, soprattutto nelle grandi città”.

Lo scenario potrebbe modificare le scelte di investimento nel mattone residenziale, soprattutto per quanto riguarda la messa a reddito con locazione. “Gli investimenti rimarranno una componente importante del mercato sia nella modalità destinata alla locazione breve sia a lungo termine ma, in quest’ultimo caso, con una maggiore attenzione alla solvibilità dell’inquilino a cui potrebbero essere richieste maggiori garanzie, - afferma Megliola. - Infatti, sono numerosi coloro che si stanno spostando sull’affitto breve. Previsioni buone anche per le località turistiche dove, nonostante la minore intensità della spinta all’acquisto sperimentata negli ultimi anni, si registra ancora un discreto interesse da parte di acquirenti stranieri. Le locazioni continueranno sul sentiero di recupero grazie a una buona domanda. L’offerta non sempre sufficiente, soprattutto alla luce del ritorno degli short rent, sarà causa di un ulteriore aumento dei canoni che però rischia di non essere più sostenibile. Naturalmente occorrerà considerare l’evoluzione dell’economia, per la quale si prevede una crescita ancora debole, il trend che avrà l’inflazione e in che direzione andrà la fiducia di imprese e consumatori”.

per ulteriori informazioni:

Patrickpieve@gmail.com

http://www.agenziaprofessionalteam.com/ 

 

martedì 24 novembre 2020

Ristrutturazione: guida completa sulla detrazione Irpef al 50%

 Ristrutturazione: guida completa sulla detrazione Irpef al 50% 


Fino alla fine dell'anno, salvo eventuali proroghe, si può fruire della detrazione fiscale al 50% con limite massimo di spesa di 96mila euro per unità immobiliare per lavori di ristrutturazione.
Per chi volesse ristrutturare casa, fino al 31 dicembre 2020 si potrà fruire della detrazione Irpef al 50% con limite massimo di spesa di 96mila euro per unità immobiliare. Dal 2021, a meno di eventuali proroghe, la detrazione verrà abbassata al 36% con limite massimo di spesa di 48mila euro. La detrazione deve essere indicata nella denuncia dei redditi e spalmata in 10 anni.
Detrazione per ristrutturazione: chi può usufruirne
Possono usufruire della detrazione fiscale al 50% tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato. L’agevolazione spetta quindi ai:
§ proprietari o nudi proprietari
§ titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
§ locatari o comodatari
§ soci di cooperative divise e indivise
§ imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce
§ soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
Hanno diritto alla detrazione, inoltre, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:
§ il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado)
§ il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge
§ il componente dell’unione civile
§ il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.
Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali le detrazioni spettano a ogni singolo condomino in base alla quota millesimale di proprietà o dei diversi criteri applicabili ai sensi degli articoli 1123 e seguenti del codice civile. Il beneficio compete con riferimento all’anno di effettuazione del bonifico da parte dell’amministrazione del condominio. In tale ipotesi, la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che quest’ultima sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi
I lavori ammessi all’agevolazione
I lavori per i quali è ammessa la detrazione fiscale per ristrutturazione sono quelli di:
§ manutenzione ordinaria intesi come “quegli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti.” Sono esempi di interventi di manutenzione ordinaria: le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, quelle necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, la sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti, la tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni, il rifacimento di intonaci interni, l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze, la verniciatura delle porte dei garage. I lavori di manutenzione ordinaria permettono di fruire della detrazione fiscale per la ristrutturazione edilizia al 50% fino al 31 dicembre 2020 e con importo massimo di spesa di 96mila euro per unità immobiliare, se realizzati su parti comuni di edifici residenziali o se rientrano in un intervento globale di ristrutturazione nel caso di singoli appartamenti. Così la tinteggiatura pareti e soffitti o la sostituzione di pavimenti, nonché il rifacimento di intonaci, sono lavori di manutenzione ordinaria che danno diritto al bonus del 50% se realizzati sulle parti comuni del condominio o se inseriti all’interno di una ristrutturazione per lavori su singoli appartamenti.
§ Manutenzione straordinaria come ad esempio realizzazione, rifacimento integrale o integrazione di servizi igienico – sanitari; rifacimento o modifica integrale degli impianti anche con installazione di pannelli solari o fotovoltaici; rifacimento o nuova realizzazione di intonaci esterni; sostituzione di serramenti esterni, persiane, serrande, ecc., con altra tipologia di infissi differente per forma e materiali; realizzazione di cancellate, ringhiere, muri di cinta e recinzioni; apertura di nuove porte o finestre verso l’esterno ecc.. Tali lavori permettono di godere della detrazione per ristrutturazione sia se realizzati su parti comuni di condominio sia su singoli appartamenti.
§ lavori finalizzati a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi. A titolo esemplificativo, rientrano tra queste misure: rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici; apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione; porte blindate o rinforzate; apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini; installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti; apposizione di saracinesche; tapparelle metalliche con bloccaggi; vetri antisfondamento; fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati e apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.
§ interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici. Con riferimento alla sicurezza domestica, l’agevolazione compete per la semplice riparazione di impianti insicuri realizzati su immobili (per esempio, la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante). Tra le opere agevolabili rientrano: l’installazione di apparecchi di rilevazione di presenza di gas inerti; il montaggio di vetri anti-infortunio e l’installazione del corrimano.

per ulteriori informazioni non esitare a contattarci: http://www.agenziaprofessionalteam.com/it/index.html

lunedì 6 aprile 2020

Ai tempi del Corona Virus

Aprile 2020
Dal 11 Marzo, giusto prima del Divieto di  chiusura di tutti i negozi abbiamo deciso di fermare la nostra agenzia immobiliare.
Molto preoccupati per  l'evolversi in maniera negativa della situazione.
Non abbiamo pensato alle tante cose belle che dovevamo portare a termine.
Abbiamo capito che era il momento di fermarci per la salvaguardia della salute nostra e dei nostri amici e clienti.
Oramai è passato quasi un mese. Abbiamo imparato a stare a casa, a metterci guanti monouso e mascherine.
Ci hanno detto  fino al 13 Aprile.
Io so che ce la faremo. Che tutto passerà e si risolverà per il meglio.
Volevo trasmettervi una bella iniziativa che ho visto qualche giorno fa:

♥️ Se non hai lavoro, se sei preoccupato per te o per il tuo bambino perché non riuscite a fare colazione, pranzo o cena, per favore NON ANDARE A LETTO SENZA AVER MANGIATO! Sentiti libero di contattarmi senza paura o vergogna. Farò quello che posso per aiutarti, che sia un pasto, una scatola di cereali, latte, pane o formaggio. Di qualsiasi cosa tu abbia bisogno, farò il possibile per aiutarti. Non sentirti in imbarazzo, non sarai giudicato. Tutti possiamo aver bisogno d’aiuto e questo è un evento così sfortunato... Se sei in grado di aiutare una persona o una famiglia, anche se é solo per un’occasione unica, copia e incolla questo messaggio in modo che gli altri sappiano che possono rivolgersi a te per un supporto. Le piccole cose possono fare la differenza. #iocisono
Contattaci pure
3284734341
Patrick




lunedì 10 febbraio 2020

LEGGE DI BILANCIO 2020

Legge di Bilancio 2020 e Cedolare Secca: aliquota stabilizzata al 10%

Una delle principali indicazioni della Legge di Bilancio 2020 riguarda la Cedolare Secca: l’aliquota viene stabilizzata al 10% in via definitiva e non più solo temporanea. L’art.1, comma 6 della Legge 27 dicembre 2019, n.160 modifica in parte il Decreto Legislativo 14 marzo 2011, n.23, nel quale vi è contenuta la normativa della Cedolare secca sugli affitti. In precedenza, la percentuale spettante per il canone agevolato sarebbe dovuta arrivare al 12,5%, invece si è scelto di fissarla senza aumenti. La Legge Finanziaria 2020, pertanto, dichiara strutturale l’aliquota del 10% sui contratti abitativi in Cedolare Secca, cioè la rende valida per sempre e non più vincolata alla temporaneità e alle specialità prima previste (basti pensare ai Comuni in stato di emergenza). Gli Agenti Immobiliari, dunque, possono applicare con certezza l’aliquota del 10% quando è previsto il regime di Cedolare Secca per i contratti di locazione abitativi. Diverso è il caso per gli affitti non abitativi (ci riferiamo agli Immobili C1) per i quali la Legge di Bilancio 2020 non prevede proroghe o estensioni all’agevolazione.

Legge di Bilancio 2020 e Cedolare Secca per gli Immobili C1: niente proroga

Nella Legge di Bilancio 2020 non sono contenute proroghe al regime di Cedolare Secca per gli immobili di categoria C1, applicabile invece ai contratti stipulati l’anno scorso. Una novità che è un “fulmine a ciel sereno”, visto che quasi tutti (gli addetti ai lavori) davano per scontata la conferma dell’agevolazione anche per gli affitti non abitativi. Quindi non si può più ricorrere alla Cedolare Secca per gli Immobili C1 se i contratti sono stati stipulati nell’anno corrente (cioè nel 2020). L’agevolazione è permessa -al limite- per i contratti decorrenti o registrati quest’anno ma stipulati nel 2019. Riguardo la Cedolare Secca per locazioni con immobili non abitativi, in passato ci siamo impegnati a fare chiarezza su una tema che ha creato non pochi dubbi e domande circa variabilità del canone, titolarità del contratto e rinnovi. Anche se nella Legge di Bilancio 2020 non è contenuta alcuna proroga alla Cedolare Secca sugli immobili C1, altre perplessità non mancano. Il legislatore ha di fatto cancellato l’opzione agevolata ma ad oggi non ha chiarito alcuni nodi intricati: in caso di subentro su un contratto con Cedolare già in essere, l’agevolazione viene mantenuta? E come ci si comporta per la proroga? Domande legittime alle quali per ora mancano chiarimenti ufficiali. Rimaniamo in attesa. Nel mentre consigliamo agli Agenti Immobiliari di contattarci se hanno a che fare con situazioni particolari o da approfondire circa Cedolare Secca e Immobili C1. Sapremo offrire la consulenza appropriata valutando il caso specifico.

Legge di Bilancio 2020: tracciabilità dei pagamenti e limitazione all’uso del contante

Collegato alla Legge di Bilancio 2020, il Decreto 12/2019 del MEF rivede -in prima istanza- le possibilità di utilizzo del contante e di titoli al portatore. Oggi la soglia è stabilita a un livello di 3.000 € ma verrà abbassata a 2.000 € entro il 1 luglio 2020. È prevista una riduzione ulteriore sino a 1.000 € a fare corso dal primo gennaio 2022. A cambiare sono anche le sanzioni per le violazioni alle soglie di utilizzo contanti, che vengono abbassate e aggiornate ai nuovi limiti. Ma il Decreto afferma anche che ai fini di detrazioni IRPEF, gli oneri riguardanti le locazioni devono essere sostenuti con pagamenti tracciabili (cioè: bonifico bancario o postale e assegno). Dunque, i conduttori che vogliono detrarre l’affitto, lo possono fare solo se pagano il canone di locazione con un metodo tracciabile. Niente più contanti (neppure a fronte di una regolare ricevuta) ma solo bonifico e assegno. Nella Legge di Bilancio 2020 e nel Decreto MEF sono contenute disposizioni che contrastano il “nero” e disincentivano l’utilizzo liquido del denaro. Gli Agenti Immobiliari devono tener presente questo paletto per permettere ai clienti di detrarre le mensilità d’affitto: se l’annualità è sopra i nuovi limiti previsti, i canoni vanno sempre pagati con sistemi tracciabili.

Legge di Bilancio 2020 e tasso d’interesse legale: diminuzione allo 0,05%

Una delle più interessanti novità del Decreto 12/2019 del MEF connesso alla Legge di Bilancio 2020 tocca l’interesse legale. La Finanziaria prevede un forte abbassamento del tasso che passa dallo 0,8% del 2019 allo 0,05% per quest’anno. La diminuzione ha effetti sul calcolo degli interessi, per esempio, maturati sui depositi cauzionali o i ravvedimenti. Si tratta di una riduzione sensibile del tasso che rende meno onerose alcune operazioni tipiche della mediazioni immobiliare.

Legge di Bilancio 2020: scomparsa TASI e Bonus Facciate

Altre due novità della Legge di Bilancio 2020, che però interessano lateralmente l’Agente Immobiliare, concernono la TASI e l’introduzione di un nuovo incentivo edilizio chiamato Bonus Facciate. Per quanto riguarda la TASI basti sapere che, in pratica, scompare e viene assorbita nell’IMU. I cambiamenti per l’IMU sono minimi: si modificano leggermente le aliquote mantenendo la discrezionalità dei Comuni ed è stato introdotto un meccanismo “anti-furbetti” per cui i nuclei famigliari saranno assegnati a un unico immobile come abitazione principale ai fini di calcolo dell’imposta. Resta uguale lo sconto del 25% applicabile sulle locazioni a canone concordato.
Il Bonus Facciate, invece, introduce la detrazione IRPEF per interventi edilizi di recupero o restauro della facciata degli immobili situati nelle zone indicate nel decreto del ministro dei Lavori pubblici n.1444/1968La detrazione è pari al 90% delle spese (senza limite massimo) sostenute nel 2020 le quali devono essere documentate. Quali sono gli interventi previsti? Si tratta di lavori sulla struttura della facciata, sui balconi o i fregi; ma anche opere di pulizia e tinteggiatura. Il Bonus Facciate si ripartisce in dieci quote di pari importo da detrarre nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi.
Notizie ricevute Regold
Per maggiori informazioni vai pure su:
www.agenziaprofessionalteam.com

mercoledì 30 ottobre 2019

L' AGENTE IMMOBILIARE CAMBIA PELLE

L’AGENTE IMMOBILIARE CAMBIA PELLE
PER RISPONDERE ALLE SFIDE DEL TERZO MILLENNIO
Al convegno di AIR Italia l’analisi di esperti e addetti ai lavorisull’Italia del futuro per affrontare il complesso mercato dei prossimi decenni, segnato dal calo della popolazione, sempre più vecchia, e dal ridotto potere d’acquisto.
In un’Italia che invecchia progressivamente e sempre più depopolata, gli agenti immobiliari sono chiamati a reinterpretare il loro ruolo e a costruireuna diversa relazione con i clienti, basata su fiducia, qualità dei rapporti interpersonali e competenza. E’ questo il messaggio lanciato da AIR Italia, l’Associazione Agenti Immobiliari riuniti, ieri a Roma, in occasione del convegno “Quale mercato immobiliare in una società in trasformazione”.
L’incontro, organizzato con l’obiettivo di analizzare le macrotendenze socioeconomiche già in atto, ha messo a confronto gli addetti ai lavori conesperti di diversa estrazione, che hanno tracciato il quadro del sistema-Italia di qui al 2050. Un quadro complesso, con alcune variabili chiaramente individuabili, altre decisamente più incerte, ma non meno importanti.
Roberto Renzi, fondatore e past presidente di AIR Italia, ha sottolineato la necessitàdi un nuovo approccio al mercato. “In Italia, soltanto il 60% delle compravendite immobiliari è affidata ad un professionista del settore–ha spiegato –a differenza degli altri Paesi industrializzati, in cui si sfiora anche il 99%”.In Italia, operano circa43mila agenti abilitati, ma soltanto il 43% dei proprietari di casa che si è avvalso della loro opera, secondo dati Nomisma,si dichiara soddisfatto. “E’ vero che viviamo all’epoca del web –ha aggiunto il past presidente di AIR-ma è giusto anche rilevare che esiste un problema di reputazione della categoria, che va affrontato”.
La tendenza alrapporto diretto,legata all’online, e la crisi dei “corpi intermedi”hanno sicuramente contribuito a disincentivare il ricorso all’agente immobiliare, ma sono anche la spia della mancanza di fiducia degli italiani nei confronti della categoria. “E’ proprio in questa direzione che occorre lavorare –ha dichiarato Renzi –recuperando lo spazio di relazione nei confronti del cliente”.
La capacità di costruire relazioni sarà molto importante nell’Italia dei prossimi anni, a causa dei profondi mutamenti demografici, quindi sociali, che ci attendono. La popolazione fa la società, come ha ben sintetizzato Vittorio Filippi, docente di sociologia al master di Psicologia dell’invecchiamento all’Università di Padova. “L’Italia è in recessione demografica,siamo il Paese più vecchio d’Europa ed il secondo al mondo per anzianità della popolazione –ha chiarito il sociologo-. Lo stesso modello familiare italiano è ‘dimagrito’,ha preso forme deistituzionalizzate, a favore di nuclei familiari monoparentali e unipersonali. Ciò mette a rischio la sostenibilità non soltanto previdenziale ma anche economica del nostro sistema”.
Paese più vecchio e con famiglie ridotte per numero e componenti significa denatalità, riduzione della forza lavoro, spopolamento del territorio. “Un’Italia più vecchia–è la previsione del sociologo-significa anche meno innovazione, menocrescita, più spese sanitarie”. Qualche numero per capire l’entità del fenomeno: nel 2045 si stima che il 10% degli italiani avrà 85 anni, mentre 6,3milioni di anziani non saranno autosufficientied i costi del welfare potrebbero far crescere il debito pubblico oltreil 140% del Pil.Le cosiddette “vecchie famiglie” rappresenteranno un terzo dell’intera popolazione nazionale.
Tutti indicatori cheincidono pesantemente sul mercato immobiliare.Di fronte al crollo del welfare familiare, è molto probabile che aumenterà il cohousing, mentre più problematica appare la domanda residenziale. “Il mercato della casa–ha commentato Filippi –al netto dei flussi migratori, peraltro ancora incerti, potrebbe crescere grazie alla domandadelle giovani coppieitaliane, neoitaliane e straniere. Tuttavia,potrebbe risentire ancor di più del progressivoinvecchiamento degli italiani,unito al probabile spopolamento”.Questa dinamica“gonfierà l’offerta di case dismesse ed inutilizzate o, almeno in parte, renderàuna parte crescente delpatrimonio edilizio inadatto alla generazione del ‘baby boom’,ovvero i nati negli anni ’60,che corronoverso la terza e quarta età,con i relativi problemi della decrescente autosufficienza”.
La tendenza sociale che vede l’Italia depopolarsi e, in parte, invecchiare trova conferme anche nello scenario di mercato disegnato daAlberto M. Lunghini, presidente di Reddy’s Group. Negli ultimi anni, dopo la recessione, si è assistito ad una cauta ripresa delle compravendite immobiliari, ben lontana, però, dall’ultimo anno davvero positivo per il settore, il 2007. “I nostri indicatori ci descrivono un’Italia che, nei prossimi decenni, vedrà un calo della popolazione residenziale –ha precisato Lunghini –inoltre, dal ’92 ad oggi il potere reale d’acquisto si è incrementato assai poco.Se a questo aggiungiamo l’invecchiamento della popolazione, è facile prevedereun calodi propensione a nuovi investimenti e quindi una riduzione di domanda per nuovi acquisti di immobili”.
A stimolare la domanda di domanda sono, da sempre, driver precisi, ha osservato l’economista:il numero delle famiglieed il loro potere d’acquisto reale, il grado di fiduciadegli italiani sul futuro, l’imposizione fiscale sulla casa, l’inflazione, la facilità nell’ottenere finanziamenti per lacasa edil costo del denaro.
Tuttavia il ciclo immobiliare che si troveranno ad affrontare i professionisti del settore non è dei più semplici, come ha spiegato il presidente del Reddy’s Group, a causa dei mutamenti demografici della popolazione.Già oggi,il 22,8% degli italiani ha un’età dai 65 anni in su, mentre la popolazione da 0 a 14 anni raggiunge il 13,4%. Il dato più eclatante, però, riguarda lefamiglie: nel 1981 il 59,5%, ovvero la maggioranza, era composto da più di due persone. Questa percentuale, nei prossimi anni, si ridurrà al 30%,mentre quelle con un solo componente raggiungeranno il 40%. Inoltre, in un’economia praticamente ferma come quella italiana,gli immobili perdonovalore e non sono più un bene-rifugio.
Ecco perché, secondo il presidente di Reddy’s Group, chi opera nel mercato immobiliare dovrà tenere in considerazione che il suopubblico di riferimentosarà rappresentatoin prevalenza da famiglie con uno o due componenti. Inoltre, l’analisi delle variabili economiche indicache,nel tempo,il potere di acquisto reale di acquirenti o inquilinicrescerà di poco”.
Interpretare in maniera nuova la professione diventa dunque una necessità. La chiave è una parola dal sapore antico, ma mai banale: fiducia. Giampietro Vecchiato,docente in Strategie di comunicazione e Relazioni Pubbliche dell'Università degli Studi di Padova,ha ribadito che la capacità di comunicare è importante, ma non basta.
Gli agenti immobiliari –ha rimarcato -oggi hanno bisogno di lavorare sulla qualità della relazione costruita con i clienti.Per riuscirci, devono però creare un rapporto di fiducia, sapersi guadagnare il rispetto e la considerazionedel suo interlocutore. In che modo? Innanzitutto, mettendo a suo agio il cliente, poi fornendo tutte le informazioniutili, in totale trasparenza. Capacità di ascolto e ildialogo con il clientecontano moltissimo”. Oltre al rapporto fiduciario, è centrale la competenza del professionista, che non significa semplicemente far bene il proprio mestierema, come precisato da Vecchiato, “conoscere bene tutto ciò che ruota intorno al cliente, come il territorioe la sua storia”.
(fonte ufficio stampa AIR)
www.agenziaprofessionalteam.com 

venerdì 15 marzo 2019

IMMOBILI AL MARE, JESOLO E CAORLE PER INVESTIMENTO


                                



Cari Lettori,

come vi accennavo nel nostro Blog di Febbraio, volevo parlarvi del momento attuale opportuno per acquistare immobili come seconda residenza o come investimento nelle nostre località di mare.
Da un po' di tempo siamo presenti in questo mercato ed abbiamo alcuni interessanti immobili da proporvi a prezzi interessanti.

Vi invito a visitare il nostro sito www.agenziaprofessionalteam.com  dove potrete trovare alcune soluzioni interessanti.(basta cliccare sul link 2 volte e scegliere la località di vostro gradimento)
Jesolo Lido, Caorle, Porto Santa Margherita e Altanea

Su richiesta possiamo esservi d'aiuto anche per la località di Bibione.

Gradirei essere contattato per potervi consigliare od avere dei suggerimenti per i prossimi blog.
Potete raggiungermi anche tramite email a susannapieve@gmail.com